Il progetto Pratiche Sistemiche nasce nel 1999 come Scuola
triennale di specializzazione in counseling e negli anni ha sviluppato
differenti competenze in molti campi, non solo legate al counseling, ma
anche alla consulenza e alla formazione, in ambito aziendale, privato,
pedagogico e socio-sanitario.
Dal 2015 ne ha assunto la direzione Pierpaolo Dutto,
formatore manageriale, coach e counselor, che ha promosso l'integrazione
dei modelli sistemico relazionale ed empowerment, e ha introdotto l'utilizzo delle Costellazioni Sistemiche come strumento per la consulenza
alle persone e alle organizzazioni.
Lo staff della scuola è composto da formatori, counselor, coach,
pedagogisti, psicologi e psicoterapeuti che in una logica di partnership
portano avanti progetti di consulenza, formazione e sviluppo in differenti
contesti, sia privati che aziendali.
Pratiche Sistemiche ha una sede a Milano e una sede a Trieste, dove sviluppa i
Master in counseling riconosciuti da AssoCounseling e
promuove incontri di aggiornamento professionale per professionisti delle
relazioni d'aiuto e per responsabili di funzioni aziendali.
Rimane molto solida la collaborazione con psicoterapeuti ad orientamento
sistemico provenienti dalla scuola del Milan Approach, con
i quali c'è un costante confronto rispetto ai contenuti e alla declinazione
del modello sistemico in contesti non clinici. Alcuni docenti, inoltre,
sono didatti di scuole di psicoterapia.
L'approccio sistemico socio-costruzionista di Pratiche Sistemiche deriva
dalle teorie di Gregory Bateson e del Gruppo di Palo Alto e in Italia in
modo diretto dai contributi di Gianfranco Cecchin e Luigi Boscolo,
fondatori del Milan Approach, riferimento internazionale nel mondo della
consulenza a individui, famiglie e organizzazioni.
L'orientamento sistemico–relazionale spiega il comportamento dell'individuo
focalizzando l'attenzione sull'ambiente in cui esso è vissuto, sul sistema
all'interno del quale la persona vive e sulla rete di relazioni
significative di cui è parte. Il sistema è un "metodo di osservazione più
che un oggetto di osservazione".
Costruire cambiamento, secondo l'approccio sistemico-relazionale e
socio-costruzionista, equivale a cercare quegli strumenti, quelle azioni,
quei nuovi punti di vista che possono agevolare la possibilità di
sperimentare prospettive differenti da quelle che hanno portato alla
situazione di stallo. Da queste prospettive deriveranno
cambiamenti relazionali, nuovi comportamenti, nuove narrazioni e nuove
realtà possibili
.
Secondo l'ottica sistemica, che può essere descritta come la scienza
dell'organizzazione e della totalità, è il più complesso che spiega il più semplice. Per
realizzare nel counseling questi principi, si fa riferimento alle 4 linee guida (ipotizzazione, circolarità, neutralità e
curiosità) alla base della strutturazione delle domande e della relazione
con il cliente, arricchite delle novità portate da K. Tomm
quali l'interventive interviewing e lo strategizing, per poi aggiungere
un'ulteriore linea guida "l'altravisione", elaborata e
introdotta da Antonio Caruso.
Pratiche Sistemiche fa proprio anche il costruzionismo sociale che recupera
pienamente la prospettiva sociale di analisi dei processi di costruzione
già presenti nel pensiero sistemico. In questa visione, acquistano
importanza le tecniche della narrazione, della ri-descrizione e
l'osservazione dei processi di costruzione della realtà.
Questo approccio, in sintesi, si focalizza sulla conoscenza dei sistemi, sulla gestione della complessità e sulle prassi con cui questi
sistemi si costruiscono, si mantengono e si ridefiniscono, considerando le
premesse, le regole implicite e strutturali, le dinamiche relazionali e
tutto ciò che caratterizza i differenti contesti e cornici di riferimento.
L'obiettivo del counseling sistemico è quello di impostare percorsi caratterizzati dalla brevità, dalla focalizzazione sulle risorse presenti, attivando strategie
legate alla rinarrazione, al cambiamento delle premesse, alla modifica dei
punti di osservazione, in modo da attivare un positivo cambiamento per la persona.
Le costellazioni sistemiche sono uno strumento del
counseling utile per una presa di coscienza, analisi e possibilità di risoluzione
delle più differenti tematiche. È una metodologia che permette di
evidenziare conflitti, tensioni, opportunità e connessioni presenti
all'interno di un sistema relazionale (famiglia, coppia, azienda, gruppi di
varia tipologia), per poi individuare una via trasformativa che conduca
verso gli obiettivi del cliente.
Si tratta di una tecnica di derivazione sistemica
(Bateson, Von Bertalanffy) basata sui lavori di Jacob Levy Moreno e successivamente ripresa da Bert Hellinger e da Anne Schützenberger, considerati i
caposcuola di questo metodo. Nella visione di Pratiche Sistemiche
le costellazioni sono uno strumento utile in alcune fasi del percorso
di consulenza, da affiancare ad altre tecniche e modalità. L'osservazione della
persona/cliente, dell'ambiente e della realtà che vive avviene attraverso
una prospettiva fenomenologica ed esperienziale.
Un importante punto di forza dello strumento delle costellazioni è quello
di accelerare il processo di consapevolezza delle dinamiche presenti nel
sistema osservato e comprenderne le differenti forze e tendenze. In questo
modo è possibile stimolare e agevolare il cambiamento di situazioni di
difficoltà e di passaggio.